IN CLASSE CON MARCO ONNEMBO

Lo scrittore - autore de “LA PRIGIONE DI CARTA” - dialoga con gli alunni dell’I.C. “Domenico Savio” di Potenza


E’ stato Marco Onnembo – brillante dirigente d’azienda, giornalista, scrittore – l’illustre ospite del Laboratorio di Lettura “Incontro con l’Autore”, tenutosi lunedì 21 febbraio, alle ore 11:30, nella Sala Pinacoteca dell’I.C. “D. Savio” del Capoluogo.

Ad organizzare ed accogliere con calore e grande affetto lo scrittore sono state la Dirigente Dott.ssa Diana Camardo, le Referenti Prof.sse Vittoria Buscicchio ed Elisabetta Caliò, unitamente agli alunni della classe Terza E Secondaria che, durante le vacanze natalizie, hanno letto - sinceramente apprezzandolo – il suo primo romanzo “LA PRIGIONE DI CARTA”.

In breve la trama. Malcolm King – protagonista nonché narratore – è un professore di Scrittura creativa presso il College di Brownsville, appassionatamente innamorato del suo lavoro. Figlio, marito, padre, amico esemplare, egli, coscientemente e pacificamente, in assoluta solitudine e con tutte le sue forze, si ritrova ad avversare una legge promulgata che, rendendo illegale l’uso di libri, carta e inchiostro, consente la lettura solo ed esclusivamente se connessa ad un cavo. 
King – l’ultimo dei “romantici” – benchè condannato al carcere a vita per le sue pericolose rivoluzionarie idee, grazie all’aiuto di un criminale e di un secondino che gli forniscono carta e penna, continuerà tuttavia la propria personale battaglia in difesa del suo ideale di cultura. Sullo sfondo dell’avvincente narrazione – per il tramite di dialoghi, soliloqui, commoventi ardite riflessioni – dinamicamente si snodano realistici spaccati di vita durissima e bruta all’interno del carcere alternati a scene – anche tenerissime – legate alla famiglia e al contesto lavorativo. Sorprendente il finale, illuminato da una concreta consapevole certezza. 

Il romanzo – che merita di essere letto, riletto e meditato in più parti - offre, dunque, interessanti e variegati spunti su temi quali amore, amicizia, famiglia, lavoro, cultura, valori universali che, da sempre, accompagnano – segnandone le tappe – il percorso di vita di ogni uomo. E, su ciascuno di essi, Onnembo ha ampiamente ragionato con gli alunni, inducendoli con eccelsa elegante maestrìa a coglierne essenza, sfumature, dettagli. L’Amore è il motore della Vita. Pur nella personale unicità, “siamo tutti fratelli, appartenenti ad una straordinaria comunità che si chiama Umanità”. E, come tali, tutti abbiamo il diritto-dovere di ricevere ed elargire a piene mani – sempre e in qualunque contesto - solidarietà, rispetto, ascolto. Alla famiglia e alla scuola spetta il coraggioso arduo compito di educare all’empatia, nonché di guidare ad una sana, robusta, intelligente acquisizione della “conoscenza”, trampolino di lancio per la costruzione del pensiero critico e della coscienza civica. La tecnologia – ormai indispensabile sia pur sempre più ingerente – non può e non deve, pertanto, inficiare cuore e cervello dell’uomo. E i libri – che mai potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico – con incrollabile tenace audacia perseverino nella loro straordinaria opera di conservazione e diffusione di quell’ampio sapere che, da sempre, accompagna, distingue e nobilita l’essere umano.


GRAZIE DI CUORE, MARCO!
AD MAIORA!

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Agli alunni delle classi seconde Secondaria assegnato il secondo posto ex aequo della XII Edizione del Premio di Cultura “Rocco Brancati”


“La Giuria, all’unanimità, attribuisce il secondo premio all’I.C. “Domenico Savio” di Potenza per aver saputo declinare, con linguaggi diversi, la profondità della poetica dantesca. In particolare, la scuola si è proposta, con oltre SESSANTA elaborati, come comunità educante che, interpretando in maniera autentica il senso del premio, è stata in grado di aprire un dibattito sui più incisivi messaggi veicolati dalle opere del Sommo poeta.”
E’ stata questa la profonda e sentita motivazione che ha consentito alle classi seconde Secondaria di conquistare con grande orgoglio il secondo posto ex aequo alla XII Edizione del Premio di Cultura “Rocco Brancati”, istituito dalla “Società Dante Alighieri” – Comitato di Potenza, nell’ambito della “Giornata della Dante 2021”. Il Concorso, che da anni vede la scuola protagonista sempre acclamata, ha consentito agli allievi di concludere in maniera altamente gratificante e significativa l’eccelso Progetto “Divina” - inserito quest’anno nelle celebrazioni del VII centenario della morte di Dante - redigendo piccoli autentici “capolavori” aventi per tema l’AMICIZIA.

Il riconoscimento è stato ritirato giovedì 10 giugno, alle ore 17:30, nell’Aula Consiliare della Provincia, nel corso di una manifestazione di elevatissimo spessore culturale. Di prestigio il tavolo: S.E. Dott. Annunziato Vardè Prefetto di Potenza, il Sig. Rocco Guarino Presidente della Provincia di Potenza, l’ Avv. Stefania D’Ottavio Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, la Prof.ssa Diana Camardo Dirigente dell’I.C. “D. Savio” di Potenza, il Dott. Mimmo Sammartino Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata e Presidente della “Fondazione Leonardo Sinisgalli”, oltre all’eccelsa giuria composta dal Prof. Donato Verrastro Docente di Storia contemporanea nell’UNIBAS, dal Prof. Francesco Saverio Lioi Docente emerito di Latino e Greco nel Liceo Classico “Q.O.Flacco” di Potenza, dall’Ing. Rocco D’Amato, Socio del Comitato.

Ad aprire e coordinare i lavori la Prof.ssa Maria Raffaella Pennacchia Vertone Presidente del Comitato. Ai saluti istituzionali – unanimamente incentrati sulla grandezza di Dante, poeta “unico” ad aver intuito che elevare il volgare a lingua letteraria significava mettere in gioco un grande strumento di unificazione del Paese – è seguita la ricca e precisa relazione del Dott. Sammartino “Dal villaggio vivente nella memoria al racconto che progetta il mondo”, quindi l’appassionata declamazione del I Canto dell’Inferno a cura della nostra Dirigente.

La consegna degli attestati, unitamente a saggi storici, alle singole scuole vincitrici ha magnificamente suggellato la fine dell’evento.

Alle Prof.sse Luisa Battista, Elisabetta Caliò, Raffaela Di Bianco, Marina Giocoli, Giovanna Roselli, Carmela Santangelo che, con grande cura e professionalità, hanno “raccontato” alle proprie classi Dante e il suo grandioso messaggio, e agli allievi partecipanti che, con sensibilità, hanno saputo coglierne l’assoluta modernità, i più affettuosi sentiti complimenti dalla Dirigente e dall’Istituto tutto.
AD MAIORA!

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GLI ALUNNI DELLE 5 D/E/H INCONTRANO LA PRESIDENTE DEL COMITATO DI POTENZA DELLA SOCIETA' DANTE ALIGHIERI

 

Il 29 maggio 2021 la Presidente Maria Pennacchia è stata invitata dalla Prof. Diana Camardo Dirigente Scolastico dell’I.C. “DOMENICO Savio” ad un incontro con i giovani allievi per un’intervista su alcuni aspetti della Società Dante Alighieri.

 

INTERVISTA

alla Presidente del Comitato di Potenza della Società Dante Alighieri, prof.ssa Maria Pennacchia, ospite delle classi VD, VE e VH della scuola Primaria dell’I.C. Domenico Savio di Potenza

 

DOMANDA: Dante è conosciuto in tutto il mondo ed è l’orgoglio degli italiani. Ci spiega per quali motivi?

Dante è l'orgoglio degli italiani per diversi motivi. Prima di tutto perché Dante è il padre della lingua Italiana: dovete sapere che il 60% dei vocaboli che noi usiamo nel nostro parlare lo si attribuisce a Dante. Dante ha compiuto sul piano linguistico un'operazione straordinaria: ha dato al volgare dignità letteraria. Dopo di lui tutti gli scrittori e i poeti si sono rifatti alla lingua di Dante. In 700 anni la lingua italiana, è rimasta quella di Dante. Nessun'altra lingua europea può vantare questo aspetto della persistenza.

Per un paese come il nostro, che ha vissuto nella sua storia una grande frammentazione politica, Dante ha compiuto un'opera eccezionale: ha dato all'Italia la sua prima unità, l’unità linguistica, molto prima che, nel 1861, arrivasse l'unità politica.

Dante, inoltre, è l'emblema dell'italianità, quell'insieme di valori religiosi e morali che noi tutti condividiamo e che sono alla base della nostra formazione e della nostra convivenza.

Questi sono solo alcuni dei tantissimi motivi per cui Dante è l’orgoglio del nostro Paese.

Domanda: Con i nostri insegnanti abbiamo studiato il contenuto di alcuni canti, ma non abbiamo affrontato direttamente la lettura della Divina Commedia. Abbiamo però ascoltato Benigni recitare il quinto canto dell’Inferno e non siamo riusciti a comprendere tutto. È così difficile lo studio della Divina Commedia?

Voi siete bambini della scuola elementare ed è comprensibile che abbiate qualche difficoltà a comprendere una lingua che in fondo risale a 700 anni fa. Crescendo approfondirete la conoscenza della nostra lingua, e io vi invito ad amarla e studiarla perché è la porta che consente di accedere ad ogni conoscenza e così vi sarà più facile anche comprendere la lingua di Dante.

DOMANDA: Nella sua lunga esperienza di insegnante ha avuto modo di comprendere cosa affascina di più gli studenti quando studiano Dante?

Quello che affascina di più gli studenti quando incontrano Dante è l'immediata comprensione degli stati d'animo. Dante nella Divina Commedia parla di noi, dei nostri stati d'animo, di come sappiamo amare, odiare, essere generosi, essere bugiardi, falsi, traditori, perfino assassini. Quando agli studenti si parla delle grandi passioni dell'uomo, loro si sentono immediatamente coinvolti. Per esempio quando Dante parla di Paolo e Francesca parla di una grande passione, ma anche di un grande dramma perché il loro è un amore trasgressivo a cui i due non avrebbero dovuto cedere. Questo dramma disorienta Dante perché lui è anche il poeta dell'amore: Dante si turba davanti a questo grande amore che però la legge di Dio condanna destinando i due all'inferno al punto che, dopo aver ascoltato Francesca, conclude il canto dicendo:

“Mentre che l’uno spirto questo disse,

l’altro piangëa; sì che di pietade

io venni men così com’io morisse.

 E caddi come corpo morto cade”

 

DOMANDA: Quali sono le attività che svolge la Società Dante Alighieri?

La società Dante Alighieri è nata nel 1889 per opera di Giosuè Carducci, un altro dei nostri grandi poeti, con il fine di promuovere lo studio della lingua italiana e la diffusione della cultura italiana nel mondo. Noi siamo un popolo che ha un patrimonio culturale ricchissimo e ne dobbiamo essere orgogliosi. La lingua italiana è la quarta lingua più studiata al mondo, non per motivi economici o perché espressione di uno Stato militarmente potente, ma perché rappresenta la chiave per conoscere e per studiare la cultura italiana ricca di letteratura, pittura, scultura, musica, architettura ed altro; la Società Dante Alighieri è nata quando, unificata politicamente l’Italia, bisognava rafforzare nella mente e nei cuori degli italiani il sentimento dell'italianità. La Società Dante Alighieri, con i suoi circa cinquecento Comitati operanti nel mondo, fa proprio questo: promuove e diffonde la lingua e la cultura italiane.

La Dante Alighieri in Italia svolge anche un'attività particolare che è quella del progetto P.L.I.D.A. - Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri - che consiste nella certificazione della conoscenza dell'italiano da parte degli stranieri. Qui a Potenza il nostro Comitato non svolge questa attività, ma la Dante è uno dei pochi centri certificatori In Italia.

Qui a Potenza la nostra attività consiste soprattutto in una serie di iniziative culturali. E poi coltiviamo con orgoglio il rapporto con gli studenti, piccoli e grandi, perché sono loro che dovranno essere domani l'espressione dell'italianità di cui abbiamo tanto parlato. Dobbiamo promuovere la lingua italiana di fronte all'oltraggio che spesso subisce dalle altre lingue europee, soprattutto dall'inglese che viene usato a volte in modo eccessivo e fuori luogo, confondendo le idee di chi ascolta ed escludendo molti dalla comprensione. Dobbiamo tutelare e difendere la lingua italiana che è stata una conquista per noi: fino a 150 anni fa l'Italia era dialettofona, ogni territorio aveva la sua lingua al punto che, come racconta Umberto Eco, durante la prima guerra mondiale svolta dal 1915 al 1918 fra soldati piemontesi e siciliani schierati sul fronte stava per scoppiare una violenta sparatoria perché, a causa delle diverse parlate dialettali, gli uni ritenevano gli altri stranieri e quindi nemici da abbattere.

È stato un lungo percorso quello che ci ha portati oggi a parlare un'unica lingua nazionale. Le grandi protagoniste di questo risultato sono proprio le maestre, le Maestre d’Italia, a cui va il merito di aver dato un contributo altissimo al raggiungimento di questa unità linguistica; sono loro che operando con amore e passione anche in luoghi isolati, sperduti e disagiati hanno insegnato a parlare l'italiano.

Mi piace concludere questo nostro incontro con una citazione di Borges, un grande scrittore argentino che si è avvicinato da adulto allo studio della Divina Commedia. Borges dice: “Nessuno ha il diritto di privarsi della gioia della Commedia, della gioia di leggerla in modo ingenuo. Dopo verranno i commenti, ma all'inizio dobbiamo leggere il poema di Dante con la fede di un bambino, abbandonarci ad esso ed esso ci accompagnerà per tutta la vita”.

Il dialogo affabile e gradevole che ne è scaturito attesta il proficuo scambio culturale che sussiste fra la Dante e il mondo della Scuola.

La spontanea e semplice conversazione si è conclusa con lo scambio di reciproci ringraziamenti e cordialità.

 

 


Nel Parco Baden-Powell del Capoluogo celebrata 

“La Giornata della Dante 2021”

a cura dell’I.C. “Domenico Savio”


Si è celebrata sabato 5 giugno, alle ore 17, nella splendida cornice del Parco Baden Powell, la “Giornata della Dante 2021”, evento di elevatissima valenza culturale che ha visto impegnate le classi Seconde Secondaria nonché le Quinte Primaria sezioni D,E,H dell’I.C. “D.Savio”.

Sette secoli fa Dante Alighieri, grandioso autore della “Divina Commedia”, moriva a Ravenna. Settecento anni, eppure il tempo non ne ha minimamente scalfito la memoria. La sua figura continua a rimanere straordinariamente attuale perché poliedrica e multiforme, con un prestigioso “curriculum” da combattente, politico e “Sommo Poeta”.

Di gran prestigio gli ospiti: il Prefetto Dott. Annunziato Vardè, il Sindaco Mario Guarente, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Avv. Alessandra Sagarese, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Dott. Vincenzo Giuliano, la Presidente de “La Dante”- Comitato di Potenza Prof.ssa Maria Raffaella Pennacchia Vertone, tutti calorosamente accolti dalla Dirigente Prof.ssa Diana Camardo, dai docenti, alunni, famiglie.

Unanime il forte messaggio da ciascuno di essi esplicitato. Dante – Poeta di genio assoluto - è perennemente vivo, potente, contemporaneo. La sua “Commedia” non è di certo una risposta alle grandi domande dell’uomo, bensì una “chiave” che offre la possibilità di affrontare temi sempre attuali e “disperatamente” umani: l’amore, la fede, la politica, il peccato, la redenzione, il libero arbitrio. Dante, pertanto, risiede nella
nostra vita che sa spiritualmente attraversare e altamente realizzare.

L’evento, presentato dalla Maestra Eva Immediato, è stato essenzialmente incentrato sulla “LECTURA” di alcuni dei canti più conosciuti e famosi dell’Inferno – il primo ad opera della Preside - ampiamente studiati e approfonditi in classe. Un “excursus” impegnativo, esperienziale e interdisciplinare al contempo, avente una duplice finalità: educare alla letteratura, aprendo la strada ad un futuro apprezzamento dei classici che connotano la nostra identità culturale, nonché acquisire la consapevolezza che la conoscenza è “luogo” deputato a crescita e formazione. “Vivere” l’opera dantesca ha significato, dunque, per gli alunni intraprendere da protagonisti un viaggio straordinario in un mondo fantastico, immaginando situazioni, incontrando personaggi, provando sentimenti ed emozioni forti che hanno trovato spazio anche in numerose opere grafiche, sapientemente esposte nel Parco.

Ad impreziosire l’evento l’Orchestra di Istituto e la cantante Viviana Fatigante, insegnante dell’Infanzia, che hanno proposto brani di notevole impatto emotivo. 

Il pomeriggio si è concluso con la consegna della “solidarietà” - generosamente elargita da alunni, docenti, operatori tutti della scuola - alla Parrocchia di San Giovanni Bosco e alla Croce Rossa Italiana rispettivamente nelle persone del Sig. Lucio Curcio e del Sig. Michele Quagliano, Presidente Comitato di Potenza.

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Gli alunni delle Terze Primaria dell’I.C. “Domenico Savio” di Potenza omaggiano S. Gerardo con un plastico


Per il secondo anno consecutivo – causa emergenza sanitaria da Covid-19 – la città di Potenza non ha potuto degnamente onorare il Santo Patrono San Gerardo con la tradizionale, seguitissima Parata dei Turchi né con la Santa Processione, tantomeno seguendo le avvincenti proposte culturali, ricreative e di spettacolo che hanno sempre arricchito il cartellone del “Maggio potentino”.

Ma l’amore per le tradizioni, unitamente al forte senso di appartenenza alla comunità, non si è di certo affievolito.

Sia pur con eventi alternativi – ridotti e ridimensionati, nel pieno rispetto delle norme anti-contagio – la Festa, grazie all’impegno del Comune, si è comunque celebrata, lasciando nel cuore dei cittadini un senso di ritrovata pace e serenità. A partecipare fattivamente anche gli alunni delle classi Terze Primaria sezioni B/C/H dell’I.C. “D. Savio” del Capoluogo che, guidati dalle Maestra Antonella De Bonis nonché dai sempre collaborativi genitori, hanno progettato e prodotto un “plastico” di Piazza Prefettura con al centro il Tempietto di San Gerardo. La splendida idea nasce durante una lezione-laboratorio di Geografia durante la quale si parla del Parco Baden Powell, del proprio quartiere, sino ad approcciarsi a termini più specifici, quali mappa o pianta. In men che non si dica, l’idea si concretizza e il plastico prende forma. Sabato 29 maggio, alle ore 17, consegna ufficiale da parte degli alunni, accompagnati ciascuno dai genitori, all’Associazione dei Portatori del Santo, nella persona del Presidente Gennaro Favale. Immensa la gioia, grande la soddisfazione. A dimostrazione che la scuola, se concepita come “laboratorio” condotto con un approccio operativo, può coniugare l’attitudine degli studenti alla concretezza e all’azione con la necessità di far acquisire loro i concetti indispensabili per l’interpretazione della realtà che li circonda.


Agli allievi e alla Maestra De Bonis i complimenti vivissimi da parte della Dirigente Prof.ssa Diana Camardo e dall’Istituto tutto.
AD MAIORA!

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